Una distorsione dell’accesso alla formazione scolastica che sta caratterizzando il mondo del lavoro e di conseguenza la crescita economica dei paesi occidentali è la scomparsa dell’apprendistato giovanile.
Il successo e la crescita economica nel dopoguerra di paesi come la Germania e l’Italia sono stati garantiti anche dalla grande forza formativa che ha prodotto la pratica dell’apprendistato giovanile, da sempre praticato in quei paesi, sia come forma di educazione giovanile, sia come supporto al reddito delle famiglie.
Milioni di giovani nelle campagne e nelle realtà urbane durante la loro crescita sono stati indirizzati dentro e fuori le famiglie ad apprendere attività artigianali o professionali con la forma dell’apprendistato.
Anche chi era del tutto analfabeta poteva ambire alla conoscenza e alla pratica di una professione o di un mestiere grazie a questa eccellente scuola di vita.
Solo in tempi moderni la funzione dell’apprendistato è stata rilevata dalla scuola, spesso pubblica, che ha dato modo a tutti di accedervi e anche di poterne scegliere gli indirizzi.
L’avvento delle rivendicazioni sindacali sulla tutela del lavoro ha prodotto, per eccesso di proiettività nei confronti degli adolescenti, un abbandono della pratica dell’apprendistato, che sta cancellando figure artigianali, professioni, arti e mestieri che un tempo erano praticate diffusamente.